I gruppi sanguigni del gatto e reazioni trasfusionali avverse

I gruppi sanguigni del sistema AB nel gatto, per quanto facilmente individuabili, non riescono a garantire una pratica trasfusionale senza reazioni avverse.

Questo sunto è tratto da Veterinaria Anno 29, n° 5, Ottobre 2015, troverete più avanti il link che vi indirizzerà all’articolo completo.

Approccio ai gruppi sanguigni del gatto

Antigeni

  • Nel gatto è riconosciuto un sistema di gruppi sanguigni basato sull’antigene A e B e antigene eritrocitario Mik
  • dominante A il più frequente soprattutto nel gatto europeo
  • recessivo B
    Il gruppo B ha una maggiore prevalenza nelle razze British Shorthair, Birmano, Devon e Cornish Rex, Abissino, Somalo, Turkish Van e Turkish Angora
  • combinazione dei 2 gruppi AB
    Il gruppo AB è molto raro è presente in gatti domestici a pelo lungo e corto e nella razza Abbissina, Birmana, British shorthair, Norvegese, Persiano, Scottish fold, Cornish rex, Devon rex, Maine Coon, Manx, Ragdoll, Sphynx, Bengalese, Egiziano e Siberiano.
  • di recente isolamento (2007) antigene eritrocitario Mik
    La diffusione purtroppo non può essere valutata per mancanza di test specifici ed è soprattutto quest’ultimo a generare reazioni trasfusionali avverse anche con compatibilità del gruppo AB.


Alloanticorpi e fiosiopatologia

Sopratutto i gatti di gruppo A possono essere provvisti di alloanticorpi (anticorpi naturali) anti Mik proprio perché privi di tale antigene. Gli anticorpi anti Mik e anti A o B nel gatto sono anticorpi preformati, naturali, detti Alloanticorpi, si formano nei primi mesi di vita e la loro formazione non richiede il contatto con gli antigeni verso i quali sono rivolti. Sono questi anticorpi che si rendono responsabili di reazioni trasfusionali avverse come l’agglutinazione e l’emolisi, anche in caso di compatibilità trasfusionale testata con i tradizionali gruppi sanguigni del sistema A e B. Per quanto detto, si intuisce facilmente che il semplice test del sistema AB non è in grado di escludere reazioni di rigetto neanche alla prima trasfusione, per questo motivo in questa specie oltre la determinazione del gruppo sanguigno andrebbe sempre eseguito il crossing match tra donatore e ricevente.

  • 1/3 dei gatti di gruppo A, possiede immunoglobuline (alloanticorpi) a basso titolo (1:2), con debole azione emolizzante rivolta nei confronti dell’antigene eritrocitario di gruppo B.
  • Tutti i soggetti di gruppo sanguigno B sono dotati di immunoglobuline (alloanticorpi) ad alto titolo (da >1:32 fino a 1:2048) con azione emolizzante (IgG e IgM) e agglutinante (IgM) nei confronti dell’antigene eritrocitario di gruppo A.
  • Gli anticorpi anti emazie non sono invece presenti nei gatti di gruppo AB.

Possibili interazioni antigene anticorpo post-trasfusionale e caratteristiche cliniche

  • I gatti A e B vanno trasfusi con i gruppi corrispondenti (ma reazioni avverse si possono comunque manifestare per la presenza dell’antigene Mik, soprattutto nel gruppo A)
  • I gatti del gruppo AB, in caso di irreperibilità di sangue dello stesso gruppo, possono ricevere concentrati di globuli rossi di gruppo A o B, evitando di trasfondere la componente plasmatica che potrebbe contenere anticorpi nei confronti dell’antigene A o B presente sui globuli rossi del ricevente.
    Per quanto detto e non considerando l’antigene Mik, un
  • Gruppo B trasfuso in un A può dar vita a manifestazioni cliniche importanti di carattere agglutinante ed emolizzante in sede intravascolare che si realizza nel giro di poco tempo, per la presenza di anticorpi naturali.
  • Un gruppo A in un gruppo B in 1/3 dei casi darà origine a reazioni meno intense e a carattere emolizzante, con un’emivita delle emazie di 2 gg per rimozione extravascolare delle emazie con segni clinici poco evidenti.

Metodi per la caratterizzazione dei gruppi sanguigni

  • I kit rapidi a uso ambulatoriale per la determinazione del gruppo sanguigno mostrano buona sensibilità e specificità nella determinazione dei gruppi sanguigni, tuttavia il gruppo AB che può essere segnalato come B.
    Per questo motivo, idealmente, sarebbe consigliabile confermare la positività del gruppo B con metodiche dotate di maggiore specificità, come
  • l’agglutinazione in provetta, oppure eseguendo il test di back typing. In questi test il plasma dei gatti di gruppo sanguigno B o AB viene messo a contatto con eritrociti di gruppo A. Nel caso si tratti di plasma appartenente a un gatto di gruppo B si verifica una forte agglutinazione tra gli anticorpi plasmatici e gli antigeni eritrocitari, che è invece assente nel caso in cui il plasma appartenga a un gatto di gruppo AB.
    Questi test sono di difficile attuazione e andrebbero effettuati da laboratori qualificati.
  • Test genetici a partire da tamponi di mucosa buccale ma non sono in grado di determinare il gruppo AB.

Legislazione e caratteristiche per la donazione

Il ministero della salute ha stilato delle linee guida per la medicina trasfusionale in questa parte saranno brevemente riassunte, si rimanda al link per un approfondimento

I donatori devono essere testati per le infezioni trasmissibili per via ematica come quelle sostenute dai retrovirus FIV e FeLV e dai micoplasmi emotropi che sono in grado di sopravvivere fino a una settimana negli eritrociti delle unità ematiche conservate.


Caratteristiche di idoneità per la donazione di sangue nella specie felina

  • Peso corporeo 5-7 kg
  • Età 2-8 anni
  • Regolari vaccinazioni per calicivirosi, herpesvirosi, panleucopenia vaccinazioni infettiva, clamidiosi, leucemia virale (queste due per ultime vaccinazioni solo se il gatto è a rischio)
  • Carattere Docile
  • Quantità 1,5-2% del volume ematico corporeo da prelevare ogni 9 settimane non superando i 10 ml/kg
  • Identificazione Microchip registrato nella banca dati della struttura preposta al prelievo di sangue


Esami da eseguire prima di ogni donazione nei gatti donatori di sangue riportati nella linea guida ministeriale

  • Gruppo sanguigno A, B e AB
  • Esame emocromo citometrico RBC, Hgb, Hct, MCV, MCH, MCHC, emocromocitometrico RDW, WBC con formula leucocitaria, PLT, MPV con annessa valutazione microscopica di uno striscio di sangue per la ricerca di parassiti ematici. Esami biochimici, Proteine totali, albumina, urea, ALP, ALT
  • Profilo coagulativo PT, aPTT, fibrinogeno
  • Esami sierologici FIV, FeLV, FIP
  • In base alla zona geografica e all’epidemiologia anche Rickettsia spp, Anaplasma spp, Ehrlichia spp, Cytauxzoon felis e Leishmania spp.
  • Esame delle urine, esame chimico-fisico e del sedimento Esame delle
  • feci Esame parassitologico

puoi consultare anche; Linea guida per l’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario

Materiali, metodi e procedure per la raccolta del sangue

La raccolta del sangue per il gatto può essere problematica per via delle quantità esigue di sangue rispetto all’anticoagulante presente nelle sacche concepite per l’umana che alla fine della trasfusione risulterebbero troppo diluite. In alternativa si può caricare dell’anticoagulante, raccolto da sacche in siringhe da 20 a 60 ml, o utilizzare appositi dispositivi chiusi per la raccolta del sangue. Un’altra problematica è legata all’indole del gatto, meno malleabile rispetto al cane che spesso può richiedere una contenzione farmacologica. Per questi ed altri aspetti di ordine pratico vi rimando a questa pubblicazione da cui ho tratto il materiale per la redazione di questo sunto. Veterinaria pg 43

EXTRA la prova di agglutinazione in provetta, è il gold standard per la determinazione dei gruppi sanguigni il test dotato della maggiore sensibilità e specificità. Utilizza come antisiero per l’identificazione degli eritrociti di gruppo A, il plasma di un gatto di gruppo B e come antisiero degli eritrociti di gruppo B, la lectina del Triticum vulgaris. Nonostante la maggiore sensibilità e specificità rispetto ad altri test disponibili, questa metodica ha alcuni svantaggi e limitazioni rappresentati dalla difficile reperibilità dei reagenti e dai lunghi tempi di esecuzione (circa 45 minuti). Per questi motivi è una tecnica il cui impiego è limitato ai laboratori di diagnostica specializzata o ai centri trasfusionali.

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